7 Aprile 2021
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Kasia Patacz
Ammetto: sono pazza del “vecchio” libro cartaceo. Per me, il mestiere di legatore ha qualcosa di magico!
Questo artigiano che si occupa della legatura dei libri riesce ad unire fogli separati in un insieme straordinario, proteggendoli con una copertina. Il processo stesso si chiama “legatura”: un’operazione che, diversamente dalla creazione della copertina, si occupa di raggruppare i fogli stampati, piegati in pagine e poi cuciti o incollati, letteralmente “legati” insieme su un lato chiamato dorso. Solo dopo viene applicata la copertina che protegge e aggiunge valore estetico al libro.
Questo artigiano che si occupa della legatura dei libri riesce ad unire fogli separati in un insieme straordinario, proteggendoli con una copertina. Il processo stesso si chiama “legatura”: un’operazione che, diversamente dalla creazione della copertina, si occupa di raggruppare i fogli stampati, piegati in pagine e poi cuciti o incollati, letteralmente “legati” insieme su un lato chiamato dorso. Solo dopo viene applicata la copertina che protegge e aggiunge valore estetico al libro.
Il mestiere di legatore nel tempo
Il procedimento di legatura di un testo che occupava più fogli era conosciuto già nell’antichità: si incollava un foglio sopra l’altro sui lati e si arrotolava il tutto su bastoni di legno. Il principale problema di questo sistema era nella lunghezza del rotolo stesso che poteva avere diversi metri e di conseguenza risultava difficile da gestire. Il libro nella forma attuale, è nato nei tempi romani e seguiva l’esempio dei dittici: le tavolette composte da due parti, unite da un lato, a forma di libro tramite una cerniera oppure un laccio in cuoio.
Basandosi su questo modello, i primi legatori hanno iniziato a piegare i fogli a metà, inserendoli uno dentro l’altro, realizzando la cucitura lungo la piega. Nasce così il libro a forma di codex che permetteva di scrivere su entrambi i lati. Il codex, a differenza del rotolo, ha facilitato la consultazione del testo, il suo trasporto e la sua produzione perché, con il tempo, il sistema di legatura migliorava, permettendo di unire sempre più fogli.
Basandosi su questo modello, i primi legatori hanno iniziato a piegare i fogli a metà, inserendoli uno dentro l’altro, realizzando la cucitura lungo la piega. Nasce così il libro a forma di codex che permetteva di scrivere su entrambi i lati. Il codex, a differenza del rotolo, ha facilitato la consultazione del testo, il suo trasporto e la sua produzione perché, con il tempo, il sistema di legatura migliorava, permettendo di unire sempre più fogli.
Nel Medioevo l’arte della legatura era gestita quasi esclusivamente dai monaci in quanto, all’epoca, solo chi era legato alla Chiesa conosceva l’arte di scrivere. La copertura era realizzata in legno o in pelle, più raramente in cartone (questo materiale diventerà di uso comune alla fine del Medioevo). I materiali utilizzati per la copertura richiedevano una legatura pesante e resistente. Le pagine di pergamena venivano redatte accuratamente da testo scritto a mano e poi rilegate utilizzando il sistema di cucitura a catenelle sul dorso. Ma la pergamena tendeva ad incresparsi, perciò spesso sui margini della copertina venivano installate le fibbie, un dispositivo in metallo che teneva il libro chiuso ed evitava la sua deformazione. Inoltre, la copertina veniva decorata generosamente con dettagli in argento, avorio o con pietre preziose e gioielli. Spesso sugli angoli venivano applicate parti metalliche per aggiungere valore decorativo e protettivo.
Questo libro diventava una “opera d’arte”: scritta a mano, scrupolosamente legata e vestita dalla ricca copertina.
Questo libro diventava una “opera d’arte”: scritta a mano, scrupolosamente legata e vestita dalla ricca copertina.
Successivamente si passa alle decorazioni ottenute imprimendo sulla copertina di cuoio una matrice calda formando meravigliosi dettagli di animali o piante in rilievo. Molto spesso si utilizzava anche la doratura (una tecnica sviluppata dai veneziani ispirati dall’Oriente) creando uno stile molto elegante. Ripetutamente si decorava non solo la copertina, ma anche tagli del libro: con dorature o addirittura con disegno.
L’aspetto del libro è cambiato completamente con la diffusione della carta e, più avanti, con la scoperta della stampa, risultava sempre più uniforme! Inoltre, il bisogno di combattere l’alfabetismo, richiedeva un libro più accessibile: compatto, economico e con la copertina più leggera. Il sempre più diffuso uso del cartone permetteva, grazie alla sua leggerezza, di modificare la pesante legatura (ricordiamo che in passato doveva tenere stretto due assi di legno) e agevolava la creazione dei fori necessari alla legatura. Infine, nel XIX secolo con il progresso della stampa e con la scoperta delle cucitrici, la legatoria ha acquisito un aspetto industriale e meccanico.
“Abito del libro”
Da un lato, lo sviluppo dava accessibilità alla parola scritta ad un numero di lettori sempre più vasto. Dall’altro, purtroppo, veniva meno il lato artistico della legatoria. Le legature a mano vengono realizzate quasi esclusivamente a seguito della specifica richiesta e il mestiere del legatore viene drasticamente ridotto. Le botteghe che si occupavano della legatoria diventano sempre più rare e quindi molto più ricercate. E questo ci conduce ad un avvenimento molto importante: grazie a questi cambiamenti e alla singolarità che assume questo mestiere, è possibile determinare e indicare l’area geografica di provenienza dei libri. Per gli studiosi della legatura, il libro rappresenta da un lato un oggetto d’arte e d’altro un documento. La bellezza e il valore artistico di queste legature e copertine ci lasciano senza fiato: sono oggetti da ammirare grazie alle decorazioni, ai materiali utilizzati e alla manodopera stessa. Ma, allo stesso tempo, quel libro è un documento storico che ci racconta l’aspetto artistico e culturale di un’epoca. Origine della storia della civiltà! La legatura del libro ha due finalità: conservativa, cioè deve impedire la dispersione dei fogli all’interno della copertina e funzionale, deve trasformare quei fogli in un insieme facilmente consultabile. A queste si aggiunge l’aspetto estetico che sostanzialmente riguarda la copertina (piatti e dorso del libro). Tra gli studiosi esiste la definizione “abito del libro” che percepisce la legatura come atto artistico, che a questo punto dovrebbe essere riferito solamente alla copertura e tratta la legatura come un elemento “aggiunto”.Mi chiedo se veramente dobbiamo separare questi due aspetti?
Realizzare interamente a mano il mio primo libro mi ha conquistata per sempre! La possibilità di disegnare la propria copertina, di scegliere la carta, di creare la legatura colorata usando una tecnica particolare, è un’avventura unica. Questo libro ha un aspetto diverso! Secondo me, nei libri fatti a mano si uniscono tutti e due aspetti: la legatura conservativa e funzionale con la copertina vista come oggetto estetico. Queste legature spesso appositamente rimangono a vista, sono “scoperte” e proprio per questo motivo compongono con “l’abito del libro” un insieme spettacolare. Come nella storia venivano aggiunte decorazioni sulla copertura per rendere il libro unico e apprezzabile, qui tale ruolo viene svolto dalla legatura stessa.Sulla mia mensola si fanno notare diverse legature…
LEGATURA COPTA
Un tipo di cucitura realizzata unicamente con il filo, senza uso di colla, garantisce la completa apertura delle pagine.
I fogli vengono piegati a meta, poi infilati uno dentro l’altro per un numero massimo di 4-5 fogli, creando una segnatura.
Sulla piegatura di ogni singola segnatura si preparano i fori a distanza adeguata che faciliteranno la cucitura.
Utilizzando un filo di cottone che per un migliore scivolamento si può precedentemente passare con la cera, partiamo dalla copertina del retro.
La copertina viene cucita insieme con le pagine e unendo ogni segnatura singolarmente arriviamo alla copertina del fronte.
LEGATURA A PUNTO INTRECCIATO
Caratterizzata da un incrocio sul dorso, permette di unire più segnature. Come nel caso di legatura copta, bisogna prima di tutto preparare i fori sul dorso della piegatura dove successivamente passiamo con il filo.
Aggiungendo le segnature, otteniamo un effetto del filo incrociato sempre più evidente creando una vera decorazione del libro stesso.
Dopo aver realizzato la cucitura, bisogna applicare sul dorso del libro la colla vinilica per rafforzare il legamento. Mettiamo sotto un oggetto pesante che faccia pressione e lasciamo asciugare.
Infine, la copertina viene incollata alla prima e all’ultima pagina. Questa legatura garantisce l’apertura completa del volume e una visuale inconfondibile tra gli altri libri presenti sulla mensola.
LEGATURA GIAPPONESE
Effettuata con un filo di cotone, lino, seta, canapa o sintetico senza uso di colla, unisce qualsiasi foglio sciolto in un libro molto originale.
La copertina e le pagine vengono forati e in seguito passando con il filo creiamo una vera opera d’arte.
Originariamente la carta utilizzata era talmente sottile che per evitare problemi di trasparenza della pagina sottostante, i fogli non venivano tagliati e le pagine risultavano a doppio strato.
La copertina viene divisa in due parti che in un secondo momento vengono unite dalla canapa, lasciando uno stretto spazio vuoto che garantisce facilità di apertura del volume.
Nei secoli questa legatura si è evoluta in diversi varianti di foratura e passaggi del filo. Il risultato estetico finale è elegante, pulito e conquista i nostri occhi.