Bonus pubblicità 2020, le novità del DL Cura Italia

Il decreto legge n°18/2020, noto ai più come decreto “Cura Italia”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 17 marzo 2020, è una misura legislativa volta a garantire il sostegno dello Stato sia al servizio sanitario nazionale, sia alle famiglie che ai lavoratori e alle imprese, in relazione ai danni subiti a causa dell’emergenza epidemiologica che stiamo vivendo.

Entrando nel merito delle azioni messe in campo per sostenere le imprese private, che in questo momento si trovano in uno stato di immobilizzazione degli affari e delle vendite, il decreto in questione apre alla possibilità di investire nella comunicazione attraverso uno sconto fiscale: il bonus pubblicità al 30%.

All’articolo 98 del decreto Cura Italia si legge:

“Limitatamente all’anno 2020, il credito d’imposta di cui al comma 1 è concesso, alle stesse condizioni e ai medesimi soggetti ivi contemplati, nella misura unica del 30 per cento del valore degli investimenti effettuati, nel limite massimo di spesa stabilito ai sensi del comma 3 e in ogni caso nei limiti dei regolamenti dell’Unione europea richiamati al comma 1”

Ma cosa vuol dire tutto questo tradotto in termini pratici?

In questo articolo analizzeremo punto per punto:

  • cosa cambia con il bonus al 30% rispetto al 2019
  • quali sono gli investimenti che rientrano nel bonus
  • quali sono le imprese che possono accedere al bonus
  • come far per accedere al bonus

Bonus pubblicità al 30% dell’intero investimento

Il bonus pubblicità esiste dal 2017, quindi non è una novità introdotta dal decreto legge n°18, che però lo modifica sostanzialmente nel metodo di applicazione e nell’aliquota, rendendolo molto più vantaggioso.

Finora il bonus era applicato sulla parte incrementale dell’investimento pubblicitario e in misura pari al 75%. Oggi, invece, il bonus pubblicità si applica sull’ammontare totale dell’investimento di comunicazione e in misura pari al 30%.

Vediamo la differenza facendo un esempio.

Esempio 1 – Credito di imposta al 75% sulla parte incrementale (versione 2019)

Nel 2018 la mia azienda ha investito in pubblicità una somma pari a 10.000 euro. Nel 2019 ho aumentato il mio investimento portandolo a 12.000 euro. La mia azienda godrà di un credito di imposta pari a 1.500 euro. Il valore incrementale è infatto dato dalla differenza tra i due investimenti nei rispettivi anni (12.000 – 10.000), ovvero 2.000 euro. Il credito di imposta si applica al 75% quindi 2.000 x 75% darà come risultato 1.500 euro.

Esempio 2 – Credito di imposta al 30% sull’intero investimento (versione 2020)

Nel 2019 la mia azienda ha investito in pubblicità una somma pari a 10.000 euro.  Nel 2020 ho investito 12.000 euro. Grazie al bonus 30% del decreto Cura italia, il mio credito di imposta sarà pari 3.600 euro. Quindi non si guarda più all’investimento fatto nell’anno precedente, ma a tutto ciò che è stato fatto o si farà nel 2020 (in questo caso 12.000 euro) e si applica direttamente l’aliquota al 30% (12.000 x 30% = 3.600 euro)

Veniamo ora alle domande specifiche:
Chi può beneficiare del bonus pubblicità?
In che modo presentare la domanda per il bonus pubblicità?
Quando presentare la domanda per il bonus pubblicità?
Chi può beneficiare del bonus pubblicità?
Possono beneficiare del bonus pubblicità tutte le aziende che abbiano effettuato investimenti pubblicitari su stampa, radio o tv analogiche o digitali.

Per quanto riguarda la stampa, rientrano nel bonus pubblicità 30% tutte le riviste o i periodici che pubblicano in formato cartaceo o anche digitale, purché siano iscritti al ROC (Registro degli Operatori della Comunicazione), un registro pubblico che viene tenuto dall’Autorità per il garante delle comunicazioni.

Rientrano infine in questa misura fiscale di sostegno alle imprese anche gli investimenti pubblicitari fatti su agenzia di stampa che operano nel web, purché siano sempre iscritte al Roc.
Come e dove si fa la domanda?
Per quanto riguarda la domanda per il bonus pubblicità 30% ci si attiene alla disciplina ordinaria. Vanno quindi utilizzati i servizi telematici che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione nella sezione sezione che troverete nella vostra area riservata, sotto la voce “Servizi per”. Chi beneficerà del bonus pubblicità, entro il 31 gennaio 2021, dovrà dimostrare di aver effettivamente effettuato gli investimenti per cui ha richiesto l’agevolazione fiscale. Ciò significa che dovrete inviare le fatture relative a ogni spesa sostenuta per la pubblicità.
Quando si può presentare la domanda?
Un’altra novità introdotta dal decreto Cura Italia a proposito degli investimenti pubblicitari riguarda la tempistica per inviare le domande. Negli anni precedenti era prevista solo una finestra temporale per fare richiesta del bonus: dal 1° al 31° marzo. Quest’anno oltre alla finestra temporale ordinaria si apre una seconda possibilità per fare la domanda: dal 1° al 30 settembre 2020.

Chi ha inviato la domanda a marzo 2020 può stare tranquillo: il credito di imposta sarà calcolato secondo i nuovi criteri previsti dal decreto legge 18, anche se avrete ricevuto, probabilmente, ricevuto una risposta con dati non aggiornati. Chi ha fatto domanda a marzo 2020, ma intende comunque effettuare altre spese pubblicitarie incrementando i propri investimenti potrà presentare di nuovo la domanda a settembre 2020.
Perché fare la domanda?
In un momento come questo poter investire in pubblicità, usufruendo di agevolazioni importanti come quella messa in campo dal decreto Cura Italia, è fondamentale per ripartire, per rimettersi in gioco, prendere bene la mira e tornare sul mercato più determinati e forti di prima.

“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”
(Henry Ford)

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